Carta di credito senza conto corrente, è possibile?
La risposta a questa domanda è: certo che sì! Non è indispensabile essere intestatari di un conto corrente per possedere una carta di credito, includendo in questa categoria anche le cosiddette carte revolving e le ricaricabili, queste ultime chiamate anche prepagate, le quali vengono ricaricate a piacimento dall’utente e perciò non richiedono un conto al quale appoggiarsi e dal quale prelevare le somme da utilizzare per i pagamenti.
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Quando si parla di revolving invece ci si riferisce a carte con credito “garantito” dalla banca, alla quale poi il cliente si impegna a restituire la somma impiegata per i propri acquisti, questo rimborso può avvenire sia in un’unica soluzione che a rate.
Per avere un quadro generale dell’attuale situazione inerente alle carte non associate ad un conto è sempre bene rivolgersi a professionisti del settore o far riferimento ad uno dei tanti comparatori presenti online, che offrono una visione di insieme completa e precisa e consentono al cliente di selezionare opzioni e filtri in base alle proprie esigenze. Possono essere richieste anche da utenti minorenni, previa la supervisione del genitore e la relativa firma, alcuni istituti emittenti consentono il rilascio di una carta di credito di questo tipo già dagli 11 anni.
È vero quindi che la dicitura “carta di credito” fa spesso pensare ad un servizio legato a doppia mandata con un conto corrente, ma in fin dei conti non è sempre così. Vediamole più in dettaglio.
Carta di credito revolving.
La prima delle 2 possibilità illustrate precedentemente è quella della carta di credito revolving senza conto corrente. Alcuni istituti di credito danno la possibilità ai propri clienti di ottenere una carta mettendo a disposizione una certa cifra, un plafond bancario, che verrà poi rimborsata dal cliente utilizzatore. Tali pagamenti avvengono perlopiù tramite rate, bonifici o bollettini premarcati stampabili anche comodamente a casa propria, mentre meno frequentemente è consentita la singola risoluzione. Vengono riconosciute dai maggiori circuiti di pagamento e accettate quindi praticamente ovunque, dai ristoranti agli store online, passando per negozi ed agenzie di viaggi.
Tra i pro inerenti a queste carte troviamo la semplicità della richiesta servizi. È infatti sufficiente compilare l’apposito modulo presso l’istituto bancario prescelto, fornire la documentazione richiesta ed il gioco è fatto.
Un contro di questa tipologia di carta è sicuramente rappresentata dalle spese maggiori rispetto ad altre, è opportuno perciò fare una scelta ponderata e stare molto attenti a regolamenti e condizioni economiche, che riportano in modo preciso clausole e modalità di pagamento.
Carta di credito ricaricabile.
Altra soluzione che non prevede il possesso di un conto corrente è quella delle carte ricaricabili, semplici da richiedere e da utilizzare, al riparo da episodi di phishing perché ricaricate di volta in volta dal cliente. Alcune di queste sono dotate di un codice IBAN attraverso il quale ricevere addirittura gli stipendi, i vari bonifici e persino di pagare le bollette. Anch’esse abilitate ai più diffusi circuiti di pagamento, come ad esempio Visa e Mastercard, vengono chiamate carte di credito ma in realtà il credito è semplicemente quello depositato dal possessore.
Sul mercato ne esistono tantissime tipologie e tutte offrono servizi molto convenienti, vengono utilizzate ad esempio per effettuare pagamenti senza impiegare per forza di cose il numero della carta principale, anche se tuttavia ai giorni nostri, con la possibilità di creare carte virtuali direttamente dalla propria pagina bancaria personale, è abbastanza remota tale possibilità di truffa.
Per fare una piccola precisazione, una carta di credito ricaricabile dotata di codice IBAN viene anche chiamata “carta-conto” perché si sostituisce sotto molti aspetti al classico conto. In genere il suo costo annuo è minimo, intorno ai 10 euro, consente di effettuare molteplici operazioni e non richiede controlli esasperati sulla situazione finanziaria personale del richiedente, vista l’esiguità della spesa necessaria all’emissione.
Alcuni esempi di carte senza conto corrente.
Facendo riferimento ad un noto comparatore online ed impostando la ricerca sulle carte di credito “Classiche” con un tipo di rimborso “a saldo” e l’assenza di conto corrente vengono elencate una serie di soluzioni tra cui troviamo:
– Carta Explora, dell’American Express, riconosciuta dal circuito AEC, con un canone pari a zero per il primo anno che va poi a costare 35 euro ogni rinnovo successivo. Il costo di attivazione è anch’esso pari a zero, non presenta limiti di plafond massimi e consente prelievi fino a 500 euro/8gg, con una commissione del 3,9% per i prelievi.
– Carta Nova, della Findomestic, riconosciuta dal circuito Mastercard, con costi di attivazione, commissioni di prelievo e canone annuo uguali a zero e con plafond massimo fissato a 3000 euro.
– La Genius è invece una carta-conto, emessa da Unicredit, così come la soluzione Conto Tascabile, emessa invece da CheBanca.
Un altro esempio di carta senza conto corrente, ma in questo caso ricaricabile, è la cosiddetta Carta Eura, della CartaSì, la quale presenta un costo di 5 euro, può essere ricaricata presso i SisalPay e dura 5 anni.
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Sempre tra le ricaricabili troviamo la carta Paypal, semplice da richiedere presso una delle tante ricevitorie Lottomatica sparse per lo Stivale. Consente ricariche massime fino ai 10mila euro, viene riconosciuta dal diffusissimo circuito Mastercard e necessita della commissione di 90 cent ad ogni ricarica. Nel caso però che la carta venga collegata al proprio conto Paypal tale spesa scompare.
Tante soluzioni e possibilità quindi, per venire incontro alle esigenze di coloro che non possiedono conto corrente o non hanno nessuna voglia di associarlo ad una carta. È sempre bene valutare ed informarsi su ciò che il mercato offra al momento per essere sicuri di aver fatto la scelta più consona alle proprie necessità.
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